Tecniche

 

Con le mie realizzazioni propongo una rivisitazione delle tecniche decorative dal Rinascimento Fiorentino in poi, per un periodo che abbraccia i secoli dal 1400 al 1700 e fino al 1800, caratterizzato dalle produzioni dell’Opificio delle pietre dure con le sue tecniche particolari di intarsio marmoreo.

 

Le rivisitazioni pittoriche delle tecniche che ho individuato si basano sull’utilizzo di materiali alternativi rispetto ai preziosi marmi oppure ai materiali oggi introvabili.

 

L’esecuzione è del tutto artigianale e manuale: la base per la pittura è la classica ammannitura, ottenuta da un mix di gesso e colle speciali molto diluite e utilizzata dai pittori a partire dal Medioevo, mentre le venature dei marmi e la verosimiglianza degli intarsi lignei sono ottenute dalla stesura di circa quindici mani di colore acrilico molto diluito, intervallati da strati di gommalacca e protetti da una resistente vernice finale all’acqua.

 

Tecnica della scagliola

 

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Questa tecnica era praticata già nel 1600 dall'architetto e ingegnere Guido Fassi (1584-1649) per ovviare alla difficoltà nel trovare marmi con una sufficiente varietà cromatica e utilizzare materiali meno costosi.

La scagliola si ottiene da un impasto (meschia) di polvere di gesso, colle e acqua che, dopo le fasi di essiccatura e levigatura, diventa solido e lucido come la pietra.

 

Sulla superficie si incidono i disegni e all'interno dei solchi si inseriscono gli impasti di scagliola colorata. Dopo un’ulteriore fase di levigatura e lucidatura si ottengono decorazioni brillanti e satinate che consentono di rivestire pareti e pavimenti o realizzare tavoli, cornici, colonne e oggetti d’arredo di vario tipo.


 

Trompe l'œil

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Con la tecnica del trompe l'œil (letteralmente inganna l'occhio, dal francese tromper, ingannare) si induce l'osservatore ad avere la sensazione di vedere un oggetto o uno spazio reale, facendo “sparire” la parete o la superficie dipinta. Un murale trompe-l'œil può rappresentare una finestra, una porta o un atrio per dare l’impressione che la stanza sia più grande.

La tecnica si basa sull'uso del chiaroscuro e della prospettiva, dando all'osservatore una sensazione di tridimensionalità che confonde la realtà dell’architettura con l’illusorietà della pittura. Il punto di vista dell'osservatore è fondamentale per costruire l’illusione ottica e individuare il punto di fuga. Sarà infatti da questa posizione che si otterrà la massima efficacia dell’illusione ottica, soprattutto se saranno state rispettate le reali sorgenti luminose della stanza e le rispettive ombre.



Intarsio

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È un lavoro di ebanisteria per la decorazione di mobili con diverse qualità di legno. Dopo essersi diffusa in Italia e soprattutto a Firenze nel corso del quindicesimo e sedicesimo secolo, questa tecnica è stata imitata dapprima in Francia e poi in tutta Europa.

L’abilità dell’artista si esprime nella scelta dei legni di diversa qualità e tonalità da inserire secondo il disegno e le figure che si vogliono ottenere.